Passano 9 anni ormai dalla scomparsa misteriosa di Edoardo
Agnelli, l’unico erede maschio della Dinastia Agnelli . Il 6
febraio dell’anno scorso e’ uscito un libro nelle librerie
italiane dal titolo “Ottanta Metri di Mistero". In questo
momento abbiamo in linea l’autore del libro Giuseppe Puppo.
-A distanza da quasi un anno Le volevo chiedere come è andato
il libro ?
-Direi che sono
contento. All’inizio appena il libro è uscito temevo che
intorno a questo libro fosse innalzato un velo di silenzio,
fosse eretto un muro di gomma. Devo dire che invece fino dalle
prime settimane dopo l’uscita sul visto di un settimanale
popolare molto diffuso in Italia a opera di un giornalista
vecchio stampo come Antonio Parisi quelli che investigano gli
uomini liberi, subito uscito un bell’articolo sul mio libro.
Da lì poi è stata ripresa la notizia delle agenzie di stampa,
ho avuto tante recensioni anche sui quotidiani nazionali e
addirittura due programmi televisi. Uno sulle 7 e uno che è
stato appena girato qui a Torino un’ora intera dedicata al mio
al mistero della morte di Eduardo per la storia siamo noi che
in Italia che è un progamma importante che va in onda sulla
RAI periodicamente diretto da Giani Minoili. Ho fatto le
presentaizioni dappertutto tranne che all’ordine dei
giornalisti qui a Torino dove la sala mi è stata negata dopo
che mi era stata concessa però l’ho fatto alla libreria
Feltrinelli e c’era tantissima gente. Continuano a scrivermi
persone da tutta l’Italia raccontando le loro valutazioni
anche elementi di fatto concreti. Quindi i miei timori erano
infodati e che sono contento del riscontro mediatico che il
libro ha avuto. Ormai il libro è esaurito. Spero che l’editore
ne voglia fare una seconda edizione.
- Quindi un eco soddisfacente?
- Dire di Sì.
Un’eco mediatica soddisfacente almeno alle mie previsioni ai
miei timori. Ma sopratutto sono convito che la storia non
finisce qui e presenta continuamente sorprese quindi non si
finira di parlare di questa storia io spero di poter scrivere
i capitoli successivi di questa storia.
- Naturalmente considerando il tema del suo libro che è i
mistero della scomparsa di Eduardo Agnelli Le volevo chiedere
se dopo questo breve periodo di tempo vi sono state le novità
riguardo a questo caso.
-Sì, a parte le
novità in generale cioè che a livello in generale si è
scoperto quello che io avevo denunciato sul mio libro cioè
all’inizio, ovvero l’enorme tesoro nascosto all’estro sulle
banche all’estero sulle finanziare estero del gruppo FIAT si è
scoperto questo in seguito al processo intentato da Margherita
Agnelli al resto della famiglia. Si è scoperto che anche alle
Eduardo fu chiesto di rinunciare come venne fatto a Margherita
della sua quota e i suoi diritti ereditari soltanto che
Eduardo rifiutò e Margherita ha accettato salvo poi
pentirsene. A parte questo delle novità precise riguardo alla
vicenda. La prima e la più rilevante è che proprio qualche
giorno fa è stato qui Antonio Prisi inviato da Visto, questo
grande settimanale popolare e so che è andato a intervistare
un testimone diretto che venne alle presentazione del mio
libro che io feci in primavera qui a Torino che abbiamo
rintracciato anche con la collaborazione di Marco Bava e so
che Antonio Parisi di visto è andato e l’ha intervistato e
adesso io per corretezza non posso essere più preciso perché
l’articolo deve ancora uscire la prossima settima però vi
posso anticipare che questo testimone dice di aver visto il
corpo di Eduardo la mattina presto, quindi questo cambia tutti
i scenari che sono stati ricostruiti sia a livello
giornalistico sia a livello giudiziario o delle indagini che
vennero fatte poco male all’epoco.
- Questa persona è la stessa che Lei quando l’anno scorso l’ho
intervistai mi ha espresso il suo rammarico perché non si era
espresso?
- Esatto è proprio
quello. È proprio quella persona che poi siamo riusciti a
rintracciare perché lui ci disse sono un agricoltore, sono un
pastore della zona e dobbiamo a Maro Bava questa indagine e
questa persona ha parlato e ha accettato di testimoniare
l’articolo uscirà sul Visto la prossima settimana a firme di
Antonio Parisi. Visto è un giornale popolare che in Italia è
molto letta. Quindi è il primo elemento concreto che cambia
tutti i scenari. Ho ancora un’altra novità di ordine tecnico.
Mi ha scritto il professor Guido Angeloni presidente
dell’associazione di graffologia che è un perito di un
tribunale quindi è una persona autorevole nella graffologia.
La grafologia è accettata al livello giudiziario quindi fa
testa a una cosa scientifica. Ecco professor Angeloni mi
scrive: io ho esaminato 264 casi di persone morte per suicidio
e ho scoperto che tutte queste persone avevano manifestato un
segno particolare che io ho individuato e invece questo segno
particolare al livello graffologico in Eduardo non c’è. Questo
mi sembra una cosa molto significativa che è un altro elemento
in più che abbiamo scoperto. Poi mi continuano a scrivere.
Anche un’amica americana di Eduardo, un’amica vera e sincera
mi ha scritto raccontandomi sui timori e alle sue perplessità.
Questa storia non è finita con il mio libro anzi forse è
meglio deve ancora arrivare.
-Speriamo che comunque la verità a galla. La cosa più
importante è questa.
-E quello che ci
auguriamo tutti. Marco Bava ha dedicato la sua vita a questo
mistero, io ho dedicato questo periodo della mia vita a fare
queste indagini giornalistica cominciata per caso e in cui poi
ho esercitato tutta la mia passione giornalistica. Ho avuto
anche il conforto di colleghi giornalisti che mi sono stati
vicine e hanno contribuito. Voglio citare ancora Atonio Parisi
da Roma perché è stato da giornalista vecchio stampo, da uomo
libero. Il velo del silenzio era stato calato su questo tema
ormai non c’è più . C’è ancora molto da fare e spero che a
questo punto le indagini vengano riaperte da parte della
magistratura perché ce ne sono tutte presupposto quindi
speriamo che si arrivi presto alla verità anche poi perché in
Italia si continua a parlare della questione dell’eredità
nascosta, del tesoro all’estero della FIAT. Quindi le due
vicende non sono disgiunte. Noi crediamo fermamente che la
morte di Eduardo sia direttamente legata alla questione
dell’eredità nascosta e al tesoro all’estero della FIAT.
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